Finalmente abbiamo un papà.
Ci mancava.
Da parecchio cercavamo un papà che avesse voglia di scrivere, raccontarci un po’ di sé e della propria famiglia, del tempo che passa coi suoi figli, i pensieri e le speranze per il futuro, le preoccupazioni, le difficoltà di ogni giorno, di tutti proprio tutti i suoi pensieri più segreti…
Ora ovviamente esagero e non so ancora cosa Emanuele avrà voglia di condividere con Faccio Quello Che Posso, la partecipazione è libera, gioiosa, facoltativa, ma è importante che sia qui.
Perché FQCP è un luogo dove tessere una rete e cercare insieme un senso dell’essere genitori che vada al di là della singola esperienza.
E lo facciamo attraverso le storie, che ci trasmettono emozioni e ci offrono punti di vista, che più sono vari, più ci aiutano a crescere insieme.
Per questo volevamo tanto almeno un papà a cui piacesse raccontare, e speriamo che rotto il ghiaccio ne seguano molti altri, ne abbiamo bisogno.
Conosco Emanuele da tanti anni, eravamo in classe insieme al liceo. Allora non posso dire che fossimo amici, io ero una tremenda e guardavo solo i più grandi, arrivavo sempre in ritardo il primo giorno e finivo in primo banco. Lui era già altissimo e veniva puntualmente messo in fondo alla classe, distanze abissali.
Poi in tempi più recenti ci siamo incontrati all’angolo di casa mia, lui lavorava lì vicino all’ARCI, lo ha fatto per tanti anni e così ci sono state tante chiacchiere per strada. Poi io ho lavorato al Comune di Milano e abbiamo fatto alcune belle cose insieme.
Ogni anno pubblica una lettera per il compleanno dei suoi figli e leggendola, ogni volta, mi commuovo. Così ho provato a tirarlo dentro questa avventura, e lui ha detto sì!
Gli ho fatto qualche domanda per cominciare, poi farà quello che può.
1.Ci dici qualcosa di te?
Vengo da una vita spesa nell’associazionismo culturale, prima nel movimento antirazzista poi nel sociale. Sono stato negli ultimi 7 anni presidente dell’Arci di Milano, nella presidenza nazionale di Arci e portavoce del Forum Terzo Settore della Città di Milano. Sono tra i responsabili del mensile di finanza etica ed economia sostenibile Valori. Quest’anno ho tra le altre cose, collaborato alla costruzione del programma della fiera degli stili di vita consapevoli di Milano Fa’ la cosa Giusta! . Insomma un impegno diciamo almeno a 240 gradi.
2. Cosa vuol dire per te fare quello che puoi come padre?
Fare il padre è l’aspetto più importante della mia vita da oramai 11 anni, Pietro li compie ad Agosto, Nina ne ha fatti 9 a Maggio.
Ho rimodellato tutta la mia organizzazione di vita, coppia e lavoro per poter dedicare il tempo e la testa necessaria, ma non credo di aver rinunciato a nulla di quello che facevo prima. Ho soltanto rimesso in ordine l’albero delle priorità, come dico spesso a chi sta per diventare padre o madre. La vita cambia certamente, non necessariamente in peggio.
Bisogna trovare l’equazione di equilibrio tra la dedizione ai figli e la tua sanità mentale e fisica. E questo per me è passato dal capire abbastanza in fretta che i figli sono i veri maestri di vita, nel senso che sono il motore, almeno per me è stato così, della nostra crescita di uomini e donne adulti, di coppie consapevoli, di genitori capaci.
Ma di queste cose parleremo in futuro su questo blog,…..giusto?
3. Qual è il tuo momento preferito coi tuoi figli?
Ce ne sono due, che sembrano antitetici ma che credo invece raccontino la stessa cosa.
Adoro stare con loro quando fanno le cose che più amano, lo sport soprattutto. Per cui calcio, basket come se non ci fosse un domani. Così come il periodo delle vacanze, intensamente assieme 24h, per periodi relativamente “corti” date le finanze oramai!
L’altro si ripete quando alle 21 di ogni giorno vanno puntuali a letto. Da sempre oramai, almeno da quando hanno imparato a dormire.
Si chiude la giornata, si chiude il sipario, si tolgono dal proscenio e così la mia compagna ed io (quando siamo a casa entrambi) ci riprendiamo il meritato protagonismo.
4. Perché partecipi a FQCP?
Mi piace l’idea del blog, trovo che il confronto, su tutti i temi , sia molto utile e faccia bene in generale alle comunità dove poi cresciamo i nostri figli, non penso che essere genitori sia solo un affare privato, ma interessa la salute della nostra società.
E poi mi piace scrivere, raccontare storie, testimoniare momenti.
Ho solo il problema di essere logorroico e prolisso, per cui Alessandra hai fin da questo momento facoltà di taglio…….
E poi per che me lo hai chiesto tu e nonostante al Liceo non mi filassi neanche di striscio, me ne sono fatto una ragione!