Urlare non serve a nulla e Litigare fa bene, sono i titoli di due bei piccoli libri di Daniele Novara.
Nel mio caso utilissimi a scoprire di aver già sbagliato tutto.
Io urlo, perdo la pazienza, mi dispero, e mi sento in minoranza schiacciante.
Se non altro averli letti mi aiuta a farlo con un po’ più di stile e molta più consapevolezza.
Quando esplodo, so che sto esplodendo perché arrivata al limite, e che sto dando segno di debolezza e non di forza e autocontrollo, che in particolare con i ragazzi più grandi quella modalità non mi porterà molto lontano, e che è sempre molto meglio stabilire con calma regole chiare e farle rispettare, con calma e rigore.
Ecco quella che manca e la calma, ma ci si può davvero lavorare.
Sul litigare invece ho fatto scoperte davvero interessanti, che mi hanno costretta a cambiare punto di vista, almeno culturalmente. Ho anche provato a mettere in pratica gli strumenti di dialogo e conciliazione proposti dall’autore, e qualcosina ho ottenuto.
Anche se i tre partecipanti al mio esperimento sono un po’ riottosi e risentono di sbalzi d’ormoni adolescenziali, -che a quanto pare possono essere contagiosi e trasmettersi per osmosi dai quattordici ai sette anni- costringerli a esprimere le emozioni a parole per trovare una soluzione negoziata, e a elaborare delle strategie un po’ più evolute dell’esplosione di rabbia, sta dando qualche frutto, o almeno offre loro qualcosa su cui riflettere in futuro.
Di sicuro io sono più serena sulla faccenda e quando sento urla beluine dalla mansarda non mi preoccupo più di tanto, anzi mi rassicuro dicendomi che stanno rinforzando le loro capacità dialettiche e di interazione sociale. e casomai do una rilettura rapida a qualche capitolo cruciale fino a che non è passata la buriana. Intanto io sto imparando a intervenire sempre meno e anche a fare sì che loro siano liberi di sbrogliarsela due a due senza che il terzo o la terza si sentano sempre chiamati in causa.
Rimane il mio fastidio e un po’ di dispiacere quando si azzannano, ma sapere che è una questione tutta mia, un mio fastidio non un grave problema educativo da risolvere, è molto liberatorio, così riesco a mandarli quasi serenamente a stendere con un discorso più o meno così:
– Ragazzi ho scoperto che litigare vi fa bene, però per favore visto che io ho avuto un’infanzia complicata da figlia unica e mi dà piuttosto fastidio sentirvi sbraitare, per cortesia andate a sviluppare le vostre competenze sociali in un’altra stanza…poi mi fate sapere com’è andata a finire se proprio è necessario.
Non se questo è esattamente quello che aveva in mente Daniele Novara, ma io mi sento meglio e questo è già qualcosa.
Magari un giorno riuscirò a partecipare a uno dei suoi bei incontri della Scuola Genitori e farò qualche ulteriore passo avanti.
Elisa
che buffo, sono capitata qui seguendo il link della mia compagna di classe (dal’asilo alla maturità) e grande amica Gheula e vedo che stai leggendo lo stesso libro che ho in qs momento sul comodino… anche io sto imparando a intervenire meno e lasciare che se la sbroglino da soli … circa… ciao! Elisa
Alessandra Spada
Che bello Elisa! Questo sì che si chiama tessere delle reti!
Ho aperto il sito apposta e ogni volta che si aggiunge un pezzettino mi fa felice come ricevere un regalo da bambina.
benvenuta!
Torna a trovarci quando vuoi e se hai delle storie da raccontarci ci riempirà di gioia accoglierle.
ciao.
Alessandra