Ieri ho avuto l’onore di accompagnare mio figlio minore al suo primo allenamento nella squadra E2.
Pare che passare di livello abbia comportato una discesa in classifica.
Si gioca contro i grandi e quindi la nostra nuova équipe staziona gloriosamente ai piedi della lista.
Ma con che gioia!
Nelle ultime quarantott’ore non si è parlato d’altro, in casa e a scuola, che di cosa ci attendeva oggi, di come tutti erano felici che finalmente anche lui avesse raggiunto il resto della classe, di come giustizia fosse stata ristabilita.
Abbiamo preparato la borsa con solo 24 ore d’anticipo, e a stento ci siamo addormentati la sera.
Abbiamo sopportato di perdere tempo andando a scuola, solo perché all’intervallo si poteva condividere ancora un po’ la bella notizia.
Poi finalmente sono arrivate le ore 17 di mercoledì pomeriggio.
Vestiti di tutto punto da giocatore italiano, ci siamo presentati con solo 15′ di anticipo e non troppe discussioni sul luogo dell’appuntamento.
Il passaggio di squadra ha coinciso con l’inizio degli allenamenti all’aperto.
Ma, mentre sul sito del centro sportivo si lavora alacremente per far sorgere una nuova cittadella del calcio che ci costringerà a non cambiare residenza nei secoli a venire, lo stato del nostro campo di calcio è poco agibile.
Quello che altrove sarebbe stato un problema quasi irrisolvibile, in questo Paese di contadini e fieri cittadini, ha avuto una soluzione molto semplice:
si è affittato il campo coltivato, accanto al centro sportivo, in modo da poter usare il rifugio antiatomico della palestra come deposito di palloni e altra attrezzatura, e ci si allena a giocare su terreno piuttosto pesante.
E per riscaldarsi gli atleti allestiscono il campo.
Come si può notare anche la pendenza non è perfettamente in bolla. No non ero io tutta storta mentre scattavo la foto, è proprio davvero così.
Ma:
– mamma mi sono divertito tantissimo, è stato un allenamento fantastico, l’allenatore è simpaticissimo, e non importa se perdo il match di sabato che siamo a Milano, ce ne sono tanti altri tutti gli altri finesettimana!
E come si fa a non essere contenti per lui!