Oggi il grande studiava le radici greche di parole francesi.
Il piccolo lo interrogava e imparava rapidamente.
A cena io verificavo il tutto, sottolineando corrispondenze e differenze con la nostra amata lingua madre.
La competitività era abbastanza alta.
La sorella pensava ai casi suoi, probabilmente a quali voti deve prendere da qui alla pagella, per ottenere l’agognato scambio di IPhone con me, ripiombandomi nella preistoria del 4 e posizionando lei su un più dignitoso 5s, che tanto noi siamo comunque tutti vintage.
– dai ragazzi allora, io dico il significato, voi mi dite la radice in greco, poi qualche parola che è uguale in italiano. Cominciamo facile: temps.
– chrono! Cronometro, cronometrare!
– si va beh! Ma ci vai tu domani a scuola dal mio prof!? Almeno lasciami il tempo, se poi non la so, la dici tu.
– couleur.
– chromo, monocromatico.
– bene, vedi che li sai anche tu e non solo il piccolo. Ora facciamo quella radice che fa sia da suffisso, sia da prefisso, con significati diversi. In francese si scrive con l’H in italiano anche senza. Vuol dire comandare, ma anche…
Figlio grande
– Archi! La fiaccola dell’anarchia.
Alzando il pugno.
Figlio piccolo
– Arci! Arciscemo!
Con un sorriso piuttosto anarchico.
Perfetto, il futuro della lingua è in buone mani.