Come ho scritto più volte, io sono piena di pregiudizi sulla visione della tv da parte dei bambini. 
E’ qualcosa che fa parte della mia memoria più profonda di figlia unica.
L’immagine di un bambino solo davanti allo schermo mi provoca un fastidio profondo, un dolore neanche fosse un cucciolo abbandonato sull’autostrada.
Proprio per questo, perché sono curiosa e perché detesto i pregiudizi, ho accettato di essere tra i tester della nuova #KidsApp di Sky.
Cerco di migliorare e di non far vivere i miei figli il peso delle mie esperienze.
L’app esce oggi per tutti gli abbonati. Noi non lo siamo. Siamo all’estero.
Ma lo stato di tester supera certi ostacoli.
E #KidsApp si confronta decisamente con alcuni dei miei pilastri del dubbio.
Primo, forse dire app non è precisisismo, si tratta di una piattaforma, un portale che consente ai bambini una fruizione filtrata e controllata dei contenuti tv sul tablet. E questo mi piace.
Al primo ingresso si definisce un profilo con la data di nascita dell’utente e da quel momento gli vengono proposti contenuti solo per la sua età.
Secondo, il passaggio dalla televisione al tablet coincide con uso più attivo e meno passivo. Il genitore rimane il controllore, ahimè ci tocca, ma può impostare durata e orario di utilizzo. Ci si evita così la litigata, ancora cinque minuti, che fa perdere la pazienza a ogni genitore.
Terzo Si possono scaricare alcuni contenuti per vederli offline. Penso ai lunghi viaggi in macchina di noi pendolari dell’espatrio.
I programmi sono quelli dei canali Sky, Da Giulio Coniglo al Gatto con gli stivali, Disney compreso.
Da domani sottoporremo a un severo crash test questa novità, sono fiduciosa che l’immagine di un piccolo nativo digitale che sceglie in autonomia cosa vedere all’interno di un confine protetto disegnato dai suoi genitori, forse riuscirà ad appannare nella mia memoria, l’altra immagine, quella di una bambina degli anni settanta sola davanti a un grande schermo da poco a colori.
