DIPARTIMENTO DELLA MAGIA
#dipartimentodellemamme #dipartimentodellamagia
Il 15 gennaio 2016 è nato www.faccioquellocheposso.com.
L’editore del mio libro mi aveva vivamente consigliato di aprire un blog prima dell’uscita di Faccio Quello Che Posso, ma io non ero convinta della necessità di un ulteriore mummy blog,
Così mi sono interrogata su cosa potesse davvero essere utile.
E mi sono risposta che eravamo in troppi a essere soli, che c’è un grande bisogno di condivisione, di raccontare storie, di costruire alleanze.
Ma anche che è ora di raccontare come stiamo tutti i giorni, noi genitori con i nostri figli.
Quanto coraggio, energia, ironia, ci vogliono oggi per buttare il cuore oltre l’ostacolo e investire su delle vite che ci sopravvivranno.
E come sia quasi impossibile farlo da soli.
Ho evitato ogni presa di posizione politica, perché se c’è un tema che prima ancora che trasversale è primordiale, questo è la genitorialità.
E poi io volevo che le porte di www.faccioquellocheposso.com fossero sempre aperte per tutti, che nessuno si sentisse escluso.
Ma fondamentalmente perché credo che ci siano molte battaglie ancora da combattere, e che servano le braccia, le menti e i cuori di tutti, per cambiare il mondo del lavoro, della scuola e della società e far spazio per noi e i nostri figli.
Non che abbia mai preteso di cambiare il mondo da un piccolo blog, ma almeno di contribuire un pochino al pensiero, questo sì.
E una cosa che mi è sempre stata molto chiara, era che non se ne può più di sentir parlare di mamme e basta.
Sì è vero i papà ci sono meno, sono sfuggenti, e anche quando ci sono fanno magari fatica a scrivere di sé, ma io me li sono andata a cercare uno a uno, ed è stato bellissimo.
Perché se è immediata la solidarietà femminile – tutte facciamo fatica a tenere insieme figli e lavoro, molte sono lasciate sole dai propri compagni,- se questa solidarietà, unita alla nostra stanchezza e alla nostra più che giustificata rabbia, si coalizzano escludendo i padri, abbiamo già perso.
Mentre invece se riusciamo a tenere a freno gli animi, quel tanto che basta ad ascoltare qualche padre che ci sta provando davvero, ci guadagniamo uno specchio meraviglioso, l’occasione di un confronto e di una crescita, lo scoprire che siamo nella stessa squadra, almeno nel secondo tempo.
E quindi che davvero stavolta possiamo vincere almeno un pochino.
Quindi cari i miei intelligentoni della politica, mi permetto di darvi qualche consiglio:
- Se volete occuparvi della condizione femminile, delle migliaia di donne che nel nostro Paese sono sfruttate, violentate, umiliate, sottopagate, che perdono il lavoro appena restano incinte o non lo trovano proprio se dichiarano di voler fare dei figli, che rinunciano a una carriera in favore della famiglia, e poi si trovano sul lastrico quando sono sostituite con un modello più giovane, o ammazzate se chiedono di pulire la tavola, bene se volete occuparvi davvero di tutto ciò, potete serenamente istituire il DIPARTIMENTO DELLE DONNE e non sarà mai senza lavoro.
- Se invece volete occuparvi di conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro, dei calendari scolastici, del congedo parentale, dell’assegno di maternità, della distribuzione dei carichi tra genitori, dei costi dei libri scolastici e degli asili nido, della deducibilità fiscale delle ore di babysitter e di collaborazione domestica per chi lavora, della divisione del reddito fiscale per il numero dei componenti del nucleo, e di tante altre belle cose, allora potreste inventarvi in DIPARTIMENTO DEI FIGLI E DEI GENITORI visto che ci avete consumato il termine famiglia a furia di riempirlo d’ideologia.
- Poi se proprio vi sentite dei rivoluzionari innovatori, se volete pensare alla società di domani, quella in cui i nostri figli saranno genitori e noi saremo dei vecchietti senza pensione, allora potreste tuffarvi spericolatamente nella riflessione su breadwinner e caregiver, ovvero sul riconoscimento del valore del lavoro che si occupa della vita tanto quanto di quello che si occupa della produzione di denaro. In questo folle caso potreste istituire il DIPARTIMENTO DELLA CURA e ci starebbero dentro non solo le madri, ma anche chi si occupa di un padre o un marito anziano e malato, chi accoglie un orfano, o una famiglia di rifugiati, tutti servizi di cui lo Stato stenta a farsi carico.
E se nessuna delle proposte vi piacesse, per favore, al posto che Dipartimento delle Mamme, chiamatelo DIPARTIMENTO DELLA MAGIA che il successo è assicurato e non ci si allontana troppo dalla verità.