Sulla porta di casa:
– Ma tu lo sai che io se arrivo in ritardo ancora una volta finisco diritto dal direttore, e tutto per colpa tua!
–E come sarebbe colpa mia?
–Colpa tua che non mi credi mai! E mi rimandi sempre a lavare i denti col dentifricio!
–Mi spiace, ma è quello che succede a chi dice le bugie, poi non viene più creduto.
–Ma io me li lavo col dentifricio la prima volta!
–Ma io ho trovato lo spazzolino asciutto parecchie volte, e nel vostro bagno il dentifricio non finisce mai e tu stai dentro meno di un minuto.
–Sei tu che non mi credi, tanto poi sono io che mi prendo la sgridata per il ritardo!
–Beh adesso non mi sembra che tu stia correndo a metterti le scarpe e la giacca se sei così in ritardo fila.
–Tanto è comunque colpa tua che non mi credi.
Dilemma di una madre:
-fingere di credergli per abbassare la conflittualità mattutina e passare per scema, oltre che avere un figlio coi denti gialli.
-piantonarlo in bagno negando la possibilità di fidarsi, ma almeno salvando l’igiene.
-capottarlo di sganassoni come una pignatta secondo gli impulsi più profondi del mio animo?