Amélie Nothomb, Frappe-toi le coeur

Ci sono romanzi che più di qualsiasi manuale di psicologia, mettono a nudo le più profonde emozioni umane.

Ci sono romanzi che i genitori dovrebbero leggere.

Amélie Nothomb con la sua scrittura piana e diretta, è una maestra di quest’arte.
Nei suoi romanzi i sentimenti vengono descritti come fatti. Sono lì vivi e presenti come il piatto di riso che i protagonisti stanno mangiando.

La sua lingua può sembrare spiccia, non fa giri di parole, non prende per mano il lettore con delicatezza.
Ci si ritrova piuttosto a inseguirla lungo la storia, in cui per l’appunto avvenimenti e sentimenti hanno lo stesso peso, sono lì svelati al nostro occhio. Esposti.

In questo suo modo di raccontare, Amélie riesce a non giudicare, le emozioni hanno conseguenze, i fatti pure, entrambi sono la vita.

Nell’ultimo libro,  in corso di traduzione in Italia, si avventura nel groviglio delle relazioni madre figlia.

Protagonista è la gelosia che si presenta dalle prime righe, e disegna il corso delle vite di Marie, la madre, e Diane, la figlia.
Intorno fondamentali sono il nonno e la nonna, poi il padre ignaro, il fratello, la sorella minore.

L’autrice indaga la complessità delle relazioni familiari, come siano determinanti nel destino di ciascuno, e come la vita sia un cammino per liberarci dei segni che portiamo e riappropriarci  di noi.

Marie è la più bella del paese, ma non le basta, lei vuole essere la più invidiata, nessuno deve rubarle il podio, neanche sua figlia.

La scrittura tocca momenti di genialità quando a parlare è Diane neonata, attende nella culla l’abbraccio della madre e ne sente tutta l’emozione.

I genitori non sono immuni da sentimenti meschini, questo ci dice Amélie Nothomb con la sua storia. In un modo che nessun manuale avrebbe mai osato.

Per questo dobbiamo leggerla.