Dopo un inizio scoppiettante, alcuni messaggi frizzanti, e un primo incontro surreale, mercoledì abbiamo inziato le lezioni di pianoforte con la nuova maestra.
Ora, non so se sia stato il tono dei miei messaggi che non ammettevano repliche, tipo: lui suonerà il pianoforte anche col mignolo più corto, e visto che l’incoraggiamento dell’insegnante è fondamentale, lei sarà molto incoraggiante, anche se ancora non lo sa.
Oppure se nel frattempo lei abbia fatto un corso accelerato di pianoforte zen.
Forse stava solo facendo del suo meglio.
Sicuramente è caduta nel pentolone da piccola.
Comunque ieri ci ha tenuto che assistessi alla lezione e a me sembrava Yoda sotto anfetaminte, quindi perfetta per mio figlio.
– Allora allora, mi sembra che tu stia pensando un po’ troppo al tuo quinto dito, hihihi (risatina sull’ottava alta), e invece no! Non devi concentrarti su quel dito, hihihi!
-… (figlio che la guarda interdetto)
– Non è colpa di quel povero dito, hihihi! Io vedo tante altre cose! Ad esempio qui, cos’è questa schiena? Non è mica l’ora del tè o del caffé, no, no, no, hihihi.
-…(figlio sempre più interdetto, la guarda come fosse un animale dello zoo)
– Allora, schiena dritta, piedi ben piatti per terra, hihihi, e vieni avanti sul bordo dello sgabello, non siamo sul divano, no, no, no! Hihihi. Mi fai vedere che libri usavi l’anno scorso?
– figlio raramente ubbidiente tira fuori dallo zaino i libri della maestra andata in pensione.
–Ah, usava questi- Ah, bene, vedo che tu non hai molto, hihihi! Vi avviso che sarà necessario prendere molti libri, conoscete amazòn?
–Sì, conosco amazòn.
–Bene, bene, stasera le mando un email e appena la riceve lei ordina subito tutto su amazòn, hihihi. Che non abbiamo tempo da perdere, hihihi, non possiamo aspettare! Mi fai sentire qualcosa?
-figlio che per fortuna aveva ripassato un paio di pezzi, suona come al suo solito troppo veloce, ché anche lui non ha tempo da perdere.
– Ah bien, vedo che sei molto musicale, bene, hihihi, andremo d’accordo, hihi! Però qui con la posizione non ci siamo! Hihi! E non dare la colpa al quinto dito! hihihi! Se il dito fa male possiamo mettergli una copertura in silicone, sono sicura che esistono, hihihi. Ma se lui fa fatica le altre devono essere ancora più salde per aiutarlo e non usarlo come scusa! Voglio vedere bene le montagnette delle dita, hihi! E la schiena! Non è l’ora del té e del caffé! Hihi.
Io a quel punto di caffè me ne sarei fatti un paio, ma a lei avrei dato la camomilla.
La cosa che mi ha atterrito è stato il continuo, e poi con maman farai, maman di ti aiuterà, venga a vedere maman.
Io che pensavo di finire un romanzo durante la sua lezione.
Lei non lo sa che a casa nostra l’obbedienza è finita col processo di Norimberga, e maman fatica a tenere le fila dell’ordinaria amministrazione, figuarsi ottenere la posizione delle dita al pianoforte.
Ben mi sta, la prossima volta al posto di scrivere messaggini alla maestra di pianoforte, faccio l’ora del té e del caffé.
Intanto vado a ordinare subito gli otto libri su amazòn, che se no settimana prossima mi sgrida, non ha mica tempo da perdere lei.