Questo primo fine settimana davvero autunnale si era annunciato pieno di buoni propositi e impegni.
Chi se la sarebbe spassata in un’uscita tra sole ragazze in un bello chalet.
Chi si sarebbe diviso tra lo studio e l’impegno imprescindibile di organizzare il viaggio della prossima estate scout.
E chi come sempre avrebbe dovuto selezionare tra una vasta gamma di inviti sociali e sportivi, la partita, un compleanno, i lupetti, un’altra partita pomeridiana tra amici, andare a giocare da L, suonare il piano, l’appuntamento skype con l’amico in Austria.
Su tutti pendevano inevitabili incombenze come la déchetterie, la spesa, un riordino generale, molte lavatrici, moltissimi lavori in giardino, parecchi compiti.
Invece abbiamo avuto:
-una cocente sconfitta, ma difesa con onore e i complimenti dell’allenatore, perché “un 7-13 vuol pur dire che sette gol li abbiamo segnati e gli altri erano più grandi e parecchio forti”.
-un sole meraviglioso e un vento gelido che hanno portato in giro dei colori da non crederci.
-delle mangiate di grande soddisfazione, ché finalmente abbiamo scoperto dove si trova il pesce buono e affrontabile e insieme a due cassette d’uva e pomodori abbiamo dato una pedata alla nostalgia.
-una riunione scout che è diventata una giornata, perché “mamma c’era bisogno di me e sono rimasto, e non posso neanche venire tra dieci giorni a Milano perché abbiamo da fare, partiamo per due notti in uno châlet”. Guardarsi bene dal ricordare che due mesi fa era impossibile vivere in questo paese lontani dalla nostra città inquinata.
-una fuga in solitaria per un tè in riva al lago con un’amica, che l’universo ci ha poi regalato un tale tramonto che avremmo dovuto essere in un film e al posto dell’amica essere lì per dire addio a un amante.
-un romanzo intero sotto i melograni sul divano, Enrica Tesio, poi vi dirò, me lo sto ancora gustando.
-un simpatico momento tra uomini alle prese con un gabinetto da sturare e la cronaca dettagliata dell’evento da riportare con misure precise, che certe cose devono finire nell’annuario di famiglia. “mamma, come fa da uno così piccolo a uscire roba così grossa?”
-ma soprattutto la definitiva, inenarrabile, epica, internazionale, Battaglia del Passato di Verdura che merita narrazione a parte.
Alla fine comunque il giardino è rimasto così, che è molto romantico, ma lontano dal parametro svizzero di bravi cittadini. Rimaniamo expat anche quando stiamo bene.
#expat #autunno #weekendinfamiglia