Mentre noi ci godevamo la vacanza italiana, e ci infilavamo in un delirio immobiliare da cui usciremo forse vivi alla fine del 2018.
La famiglia di R decideva, all’ultimo minuto, di passare un weekend a Milano.
Loro sono i quattro fratelli scout con cui abbiamo vari debiti di gratitudine.
Il maggiore ha accolto da capo reparto mio figlio sofferente di nostaglia e ne ha fatto uno scout fiero di costruire ponti tra i paesi, e di organizzare per quest’anno il viaggio in Italia coi suoi scout svizzeri. E da serio studente di medicina si è preso la responsabilità di portarsi al campo il mio piccolo con la mano appena rimarginata.
Il secondo ci ha aperto la via verso i licei di Losanna e la chitarra rock.
Il terzo è stato il fondamentale capo sestiglia del primo anno da lupetto del mio zampa tenera.
Il quarto è R, l’appassionato di musei.
Avere ospiti non era proprio nei nostri programmi di questi giorni, tra visite della casa da vendere, e progetti sulla casa da comprare, ne abbiamo fin sopra i capelli. E nel poco tempo che ci resta preferiamo vedere gli amici milanesi.
Ma la gratitudine va insegnata, così venerdì mentre i genitori accompagnavano R alle Gallerie d’Italia, mio figlio maggiore portava in giro i suoi fratelli per mercati, fino al negozio scout dove felicissimi compravano regali per il fratello rimasto a studiare.
Nel pomeriggio poi sono andati tutti alla Pinacoteca di Brera.
Sabato ci siamo dati appuntamento per la serata e loro hanno visitato prima il Castello e sono saliti sulla Torre Branca.
A cena tra pizza e fritto misto, abbiamo proposto qualcosa per la loro ultima giornata milanese.
Mentre mio figlio si tirava il collo per vedere il risultato di Juve-Lazio sullo schermo in fondo alla sala, il piccolo R ci lasciava di stucco:
–Senti R. volevo proporti per domani una mostra sull’antico egitto, cosa ne dici?
–Quella al MUDEC, il Musée des Cultures?
–Eh, sì, pensavo quella.
–Sì grazie, ero indeciso, tra quella e la Fondation Pradà.
e sua mamma,
–Sì lui è così, passa il tempo a leggersi la guida, sa tutto a memoria e ci lascia a bocca aperta. Oggi non so dove ha tirato fuori un sacco d’informazioni sulle statue in cima al Duomo.
–Ah, no, quello lo so io.
Vero Art Stories?
PS. tornando a casa commentavo coi miei figli.
–Caspita R è davvero pazzesco, ha appena compiuto sette anni e si ricorda tutto dei musei, magari domani potreste andare a vedere qualche mostra con loro.
– Calma mamma, intanto i suoi fratelli lo detestano, e dicono che loro sono venuti a Milano per stare sempre nei musei!