FQCP: genitori e figli che crescono insieme

Faccio Quello Che Posso raccoglie storie di genitori e figli. L’idea è che pian piano tutte insieme disegneranno una Storia, che racconta di noi e di come abbiamo provato a crescere i nostri bambini. Se funziona passerà di mano in mano e si potrà arricchire e tramandare, come una buona ricetta, tessendo una grande coperta di mille colori.

Oggi non abbiamo più il villaggio che ci occorrerebbe per crescere ogni bambino. Non abbiamo neanche più un modello di genitorialità che sostituisca quello autoritario, demolito, per fortuna, dai nostri genitori. L’equilibrio tra tempi di vita e di lavoro è ancora da costruire e noi stiamo sperimentando.

“Faccio quello che posso!” non è solo l’urlo di resa quando le pretese dei figli sembrano insostenibili, ma anche una buona unità di misura della riuscita come genitori. Bene o male tutti facciamo quello che possiamo, a seconda del momento e delle condizioni, tanto vale dichiararlo subito.

Qui immaginiamo di mettere insieme un modello patchwork di genitori a cui ciascuno, per tentativi, aggiungerà il colore che preferisce. Se saremo stati bravi, si riconoscerà un bel disegno e si vedrà l’impegno che ci abbiamo messo, non solo le pezze su ogni errore.

Se questa coperta farà il suo dovere e terrà al caldo i nostri figli in giro per il mondo, senza soffocarli e senza soffocarci, vorrà dire che aver fatto quel che possiamo, con il cuore, sarà stato sufficiente.

Il sito è un luogo d’incontro, dove parlare senza remore di cacca come di Dio, di scuola e di casa, di basso e di alto, di oggi e di domani, perché stare con i bambini vuol dire essere pronti a tutto. Ci scambiamo pensieri, opinioni, letture, facciamo squadra. Le storie possono essere allegre, tristi, indignate, piene di speranza… ma sempre vere.

Siamo convinti che saper ascoltare e esserci in prima persona sia l’unico modo per seminare oggi e avere individui sani e equilibrati domani. Non solo un diritto di figli e genitori, ma un compito con un grande valore civile.

La possibilità di garantire la presenza di un genitore accanto ai figli adattando entrate e uscite dal mondo del lavoro, con l’adeguato riconoscimento sociale anche da parte di chi i figli sceglie di non farli, è un indispensabile cambio di prospettiva per la nostra generazione, il vero obbiettivo per cui vale la pena di lottare nel terzo millennio e una battaglia che non si può portare avanti in solitudine.

Perciò lo diciamo forte, con realismo e allegria: Genitori di tutto il mondo, unitevi.