Siamo in montagna, neve, aria fresca, sciatori, cioccolate e tra la gente una voce che prevarica sulle altre: non ti sporcare!!
Un bambino, assieme ad altri è sopra una cunetta di neve accanto alla strada ma gli viene fatto notare di non avere le scarpe adatte e così è quasi sicuro che cada e che si sporchi e…e…, soluzione!: fermati e scendi!…immediatamente!
La madre cerca approvazione negli sguardi degli altri ma non osserva il bambino che con occhi tristi rimane a guardare.
Ogni giorno, in contesti sociali, si pretende che flotte di bambini rimangano fermi, a scuola, in chiesa, a tavola, sul divano e purtroppo anche all’aperto.
Ma dove vogliamo arrivare? Al controllo totale? I bambini sono l’espressione massima della vita e la manifestano attraverso il movimento.
Se fermiamo il movimento fermiamo la vita ed in nome di cosa? Della nostra tranquillità?
Ma come siamo messi?
Per comodità li piazziamo davanti a schermi, così buoni buoni, non si sporcano, non fanno rumore, non fanno domande.
Il tempo passa ed i bambini crescono e quando, oramai ammaestrati, si ritrovano adagiati sui divani per ore, gli si chiede, o forse ordina, di alzarsi, di muoversi, di uscire!
Ed allora, viva i bambini sporchi e magari noi con loro!