Il cervello degli adolescenti

 

Ultimo giorno delle vacanze di Pasqua, già tornati a Milano da un giorno, compiti finiti, che si fa oggi? Sul mio telefono compare un remainder di un evento in libreria segnalatomi da un’amica, tema: “Il cervello degli adolescenti”, ottimo spunto.

La proposta viene subito accettata con entusiasmo dalle mie due figlie, dieci e dodici anni che, mentre io ascolterò il relatore, avranno un’ora di tempo per scorrazzare tra gli scaffali e curiosare tra i libri, passatempo che adorano!

Ed eccoci puntuali in libreria, un gruppetto di una ventina tra mamme, nonne curiose e anche qualche adolescente, pronte a immergerci nell’affascinante mondo della “Neuroscienza Urbana”.

Rendere comprensibile e interessante la spiegazione dei meccanismi del cervello a un gruppo di ascoltatori a digiuno sull’argomento è compito assai arduo, ma Enrico, il relatore, con verve e ironia  cattura la nostra attenzione e, dopo poco, affascinati e incuriositi  ci lanciamo nelle domande: “Mio figlio non mi ascolta e non obbedisce agli ordini cosa devo fare?”, “Mia figlia è sempre di umore altalenante, qual è il motivo?”, “Mio figlio non spegne mai la luce”, “Mia figlia risponde sempre.”

Non c’è bisogno di essere genitori per essere consapevoli delle enormi differenze che contraddistinguono il cervello maschile da quello femminile e, come se non bastasse, quando arriva l’adolescenza i nostri ragazzi subiscono un vero e proprio bombardamento ormonale che mette in difficoltà loro e disorienta noi che dobbiamo gestire la loro educazione.

Ecco, quindi, i consigli di Enrico.

Per i genitori dei maschi:

  • Lasciate ai papà il compito di interagire con loro: meglio una regola semplice ripetuta dieci volte con fermezza, che una dissertazione filosofica come siamo solite fare noi mamme (quando il livello di testosterone degli uomini è basso, neanche i nostri mariti ci ascoltano).
  • Convogliate l’eccesso di testosterone nello sport, con migliori risultati se praticato a livello agonistico. I ragazzi sono felici se vincono una gara.
  • Studiate il mondo dei videogiochi, non demonizzateli, possono essere utili se usati nel modo e nei tempi giusti.
  • E il cellulare? Un consiglio adatto a tutti: accoglietelo nel modo giusto. Va bene anche a tavola se serve per verificare un argomento di cui si sta parlando o magari, per chiamare tutti insieme i cugini che abitano lontani. L’importante è che resti un mezzo socializzante, perché attenzione, se usato nel modo sbagliato, può creare dipendenza.

 

E per i genitori di femmine:

  • Il comportamento delle ragazze è influenzato soprattutto da ormoni più “affettivi”, sono soddisfatte quando vivono un’intensa vita sociale e felici quando si sentono accettate nel gruppo.
  • Accettate le fluttuazioni dell’umore, il motivo lo conosciamo e, chi meglio di noi mamme può capirle?
  • Anche per loro lo sport è importante, crea endorfine: per le ragazze sono consigliati soprattutto quelli di squadra.
  • Parlate con loro, questo compito lo possono svolgere sia i papà che le mamme e ascoltatele sempre. Quest’ultimo, invece, è un compito che possono svolgere solo le mamme, le femmine sanno che i maschi non le ascoltano.
  • Abbracciatele! Il contatto fisico produce ossitocina, l’ormone della fiducia. Enrico prescrive anche la dose: almeno sei abbracci al giorno.

 

Esco soddisfatta, piena di nuovi spunti e, giusto per mettere in pratica i consigli appena ricevuti, abbraccio subito le mie figlie. Peccato non poter misurare l’aumento del livello di ossitocina, ma loro sembrano apprezzare ugualmente!

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