L’assenza del fratello minore, unita all’arrivo dell’estate, ha anche per noi che restiamo un po’ di sapore di vacanza.
Si mangia dove, come e quando capita e si aprono spazi per conversazioni quasi spontanee, che rivelano umorismo e assenza di borbottii, di solito molto rari.
Tornata a casa dal dentista della sorella, trovo il mio cupo adolescente serenamente installato in giardino con tutta la sua attrezzatura da disegno, sorride tra sé e sé, fiero del suo prodotto e ne ha motivo.
Mi siedo discretamente in disparte e mi occupo di faccende minori (il pedicure!) mentre aspetto.
– Oggi a scuola una palla, quattro ore di supplenza, perché sono tutti impegnati con gli esami dell’ultimo anno.
– Ah e cosa avete fatto?
– C’era una supplente di matematica antipaticissima ha cominciato il programma dell’anno prossimo e non ci ho capito nulla: le equazioni!
– ? Vuoi che le guardiamo?
– Se vuoi…
– …..
– Ecco sono queste.
– Ma scusa, guarda che non sono difficili, le sai fare benissimo, due anni fa in Italia hai fatto tonnellate di equazioni molto più difficili di queste.
– Eh già, ma mica sono una femmina.
– ???
– Ma sì il cervello se una cosa non gli serve mica se la ricorda, se non la deve usare per parecchio tempo cancella l’informazione per fare spazio a cose più utili, solo le femmine conservano tutto.
– … Senti neuroscienziato due anni alla tua età non sono parecchio tempo. Sono sicura che nel tuo archivio ci sono le equazioni di primo grado e anche di secondo, ci ho speso parecchio tempo anche io per mettertele in ordine. Quindi vieni qui che ritiriamo fuori l’informazione e se non ci credi vai di sopra a guardare il tuo libro di seconda media che ti rinfresca la memoria.
– …ah sì, forse ora mi sovviene qualcosa..
– ecco vedi, se me le ricordo io che sono ben più vecchia..
– sei femmina…
Ho resistito alla provocazione, evitato il pippozzo gender studies, e concesso un minuto a equazione. Risolte tutte, domani cerco un laboratorio per lui alla facoltà di neuroscienze qui vicino, in fondo hanno ricevuto il più grande finanziamento della storia per realizzare il cervello artificiale, il blue brain sarà pronto dopo il 2050, potrebbe servire un teorico in erba- ovvero sul prato.
La sera:
– Ragazzi vostro padre non torna, vostro fratello è al campo, pensate voi alla cena, mentre io lavoro un po’?
– Io apparecchio, lei cucina.
– Ma perché scusa, non potete fare insieme?
– No. Apparecchiare è sempre la stessa cosa, non mi confondo. Per cucinare bisogna elaborare troppe informazioni, lei è femmina è più brava.
– Ascolta, poi mi firmi la liberatoria per pubblicare le tue profonde teorie, ora che ne dici di andare a raccogliere l’insalata e lavarla, rientra nelle tue competenze?
– Ti stupirò.
Abbiamo mangiato riso al salto, salsicce in padella e una ricchissima insalata dell’orto dalla presentazione impeccabile. C’è stato anche qualche tentativo di collaborazione tra generi per girare il riso, “perché tu ti scotti ogni due per tre”. Diciamo che dopo le equazioni di secondo grado, faremo un lavoretto sugli stereotipi o forse solo sulla gelosia.