Cherry Cat, ovvero Tempesta e la primavera.
E finalmente anche qui è arrivata la primavera.
E con la primavera sul ciliegio oltre ai fiori, è spuntato il gatto Tempesta.
Finalmente risvegliato da un faticoso inverno sul divano, Tempesta è pieno di nuova energia.
Ma, mentre suo fratello Vento, felino meno peculiare, accoglie la nuova stagione con un sano, per quanto orribile, istinto predatorio. Tempesta ha una gioia tutta sua.
Mentre il fratello quasi normale passa la giornata a dare la caccia a ogni forma di vita, e noi a tentare di salvare poveri innocenti uccellini dalle sue grinfie. Tempesta ha dei rituali primaverili piuttosto inconsueti.
Comincia con lo scegliere nuovi luoghi per il pisolino al sole, il colmo del tetto del deposito del vicino, il balcone del sindaco, il centro della piazza preferibilmente nella parte carrabile, la finestra Velux della sala, che con sua disdetta non rimane in equilibrio orizzontale con lui sopra, il bordo del muretto di confine che non è abbastanza largo per i suoi stiracchiamenti e da cui finisce per cadere rovinosamente mentre si rotola, mai visto prima un gatto in imbarazzo, fingere indifferenza, non sono caduto, volevo proprio scendere.
Ma la cosa più bella è la danza del ciliegio.
Ovviamente ha origine dall’istinto di caccia.
Ma quando vuole cacciare, Tempesta sa essere abbastanza silenzioso e rapido, non c’è povera lucertola che abbia scampo.
Abbiamo istituito un apposito servizio di vigilanza e salvataggio lucertole innocenti, dopo aver letto una classifica degli animali più pericolosi per la piccola fauna, in cui il gatto è ai primi posti, perché caccia per sfizio non per fame.
La sua arrampicata sul ciliegio invece non ha nulla dell’agguato silenzioso.
Sembra piuttosto un haka degli All Black.
Salta da un ramo all’altro con tutte quattro le zampe facendo tremare i rami.
Ruota su se stesso e fa capriole sollevando nuvole di petali rosa.
Sale e scende per il tronco dopo che qualsiasi volatile ha da tempo deciso di migrare altrove.
Si rincorre la coda incurante del rischio di cadere.
Solo quando anche l’albero ormai chiede pietà, scende con due balzi e si allontana con falcate dignitose, come avesse completato una missione della massima importanza.
La primavera ha il suo effetto su tutto il villaggio.
I bambini sono impossibili da tenere in casa. Svolazzano da un giardino all’altro passando per il parco giochi. I compiti in questo momento dell’anno sono pura tortura. Sedia e scrivania abitano nel braccio della morte.
Abbiamo ricevuto una punizione per compiti non fatti, avrei voluto scrivere una giustificazione, per condizioni metereologiche troppo favorevoli.
Piacerebbe anche a me, essere ancora capace dell’abbandono del gatto Tempesta. Lasciarsi trasportare dalla primavera in una danza scomposta, che non ha domani.
Non credo il ciliegio reggerebbe il mio peso, ma potrei sempre danzare intorno al tronco.