Mi ero ripromessa di starne fuori, di evitare accuratamente questo ginepraio.
Di solito quando la polemica impazza, io mi ritito.
Detesto i toni e i modi del dibattito web.
La furia che facilmente si scatena, tutti che sanno tutto, possibilmente il male altrui.
Ma stavolta davvero mi sento coinvolta, perché Faccio Quello Che Posso cerca un pochino anche di rendere un servizio e io detesto le crociate.
Vista da qui oltralpe la furia che si è scatenata contro l’omeopatia, dopo che degli sciagurati genitori si sono fidati di un disgraziato vestito da medico, e hanno pagato con la morte di un innocente, a me fa soprattutto paura.
Mi fanno paura i toni, l’arroganza, la concomitanza con una campagna pro vaccini mai vista prima. Mi sanno di caccia alle streghe e di complotto multinazionale come nei peggiori film.
Nel copione ci sono dati allarmistici palesemente falsi, le famose epidemie di morbillo con centinaia di morti, mai accadute;
e c’è omissione di informazioni rilevanti, il sedicente medico, prima che omeopata pare fosse adepto di una setta che credeva nell’apocalisse incombente. Ne vogliamo parlare o se domani un matto scappato dalle gabbie uccide con uno spazzolino da denti, noi bandiamo tutti gli spazzolini dal regno?
Io non so cosa stia succedendo, e mi guardo bene dal dare giudizi in campo medico, non ne ho titoli.
Mi resta solo la mia esperienza, e come sempre faccio qui, posso condividerla.
Poi ciascuno faccia come crede, ma per favore non mi impedisca di fare come sento.
Da ragazzina io non ho avuto una vita serenissima, e ogni volta che avevo una discussione con il mio ingombrante padre, stavo male, fisicamente, moltissimo. Sono arrivata ad avere una cistite molto forte, fino alla colica renale.
Non avevo l’età, né gli strumenti, per capire cosa mi stesse succedendo, pensavo di essere sbagliata, come molti adolescenti, ma io di più.
Poi ho incontrato un medico, mi ha ascoltata, molto, mi ha visitata, molto accuratamente e per più volte. Poi mi ha dato dei rimedi omeopatici per la cistite, e mi ha dato uno dei più importanti insegnamenti della mia vita:
– Il tuo corpo ti parla e ti manda dei segnali, anche molto forti, ma il fatto che siano così forti non vuol dire che tu sia sbagliata. Anzi, se la comunicazione è così chiara tu potrai imparare meglio ad ascoltare questi messaggi e a prenderti cura per tempo di te, evitando magari malanni peggiori.
Così io sono guarita e non solo quella volta, ho imparato a evitare che mi succedesse di nuovo, ho imparato ad ascoltarmi e a prendermi cura di me.
Quindici anni dopo sono diventata madre e quella capacità d’ascolto e osservazione sono diventate indispensabili. Per questo le ho cercate anche nel pediatra per i miei bambini.
E ancora una volta ho avuto molta fortuna. Ho incontrato lei, che oggi è nonna di nove nipoti, e ha la mia stima più totale. Per la prima visita ha voluto vedere tutta la famiglia, e dedicare tempo e attenzione ai genitori prima ancora che al bebè.
Poi ha preso nelle sue sagge mani un esserino di dieci giorni ed è riuscita a vedere cose che quindici anni dopo non si sono ancora smentite.
E finalmente ci ha posto la fatidica domanda:
– Come volete curare il vostro bambino?
– Beh, io vorrei non esagerare con le medicine, ma neanche fare i fanatici dell’omeopatia, cioè se c’è bisogno dell’antibiotico lo si prende.
– Allora diciamo un’omeopatia con buon senso.
E così è stato per quindici anni e per tre figli, la mia dottoressa ci ha curati tutti, anche me, con fitoterapia e omeopatia, ma anche con antibiotici, broncodilatatori, antiepiretici, ricostituenti e vitamine, quando ce n’è stato bisogno.
Ci ha somministrato i vaccini quando ha valutato che i bambini fossero in buona salute e nella buona stagione per rispondere a una forte sollecitazione del sistema immunitario.
Ma soprattutto ci ha curati con tempo e attenzione.
Ci sono stati Natali in cui ci siamo sentite ogni due ore; e giornate in cui le ho portato i figli, ma ha voluto auscultare prima me, perché la mia faccia non la convinceva; avevo un brutta bronchite e tiravo avanti, ero a un passo dalla polmonite.
La sua capacità di ascolto del respiro dei miei figli è sempre stata portentosa, molte volte ho attraversato la città per infilarmi tra un appuntamento e l’altro, e rubare dieci minuti di stetoscopio.
Una volta mio figlio maggiore non stava bene, aveva otto anni ed era grande e grosso e sempre sano, ma io sapevo che qualcosa non andava.
A casa avevo sua sorella di sei anni, e il piccolo di uno. Non sapevo dove metterli, avevo fretta, ho provato a mettermi in coda dalla pediatra di base di là dalla piazza. Mi ha cacciata in malo modo, non aveva tempo di ascoltare i dubbi di un madre ansiosa, se non c’era febbre, non era nulla di grave.
Ho caricato tutti in macchina e sono piombata in studio, lei lo ha auscultato in lungo e in largo:
-Meno male che sei venuta, qui ci sono almeno quindici giorni di antibiotico, ma voglio rivederlo tra tre, perché manca poco e lo avremmo dovuto portare in ospedale. La polmonite è insidiosa, spesso può non dare grande febbre, e se è profonda come in questo caso, non da neanche tosse. Dobbiamo usare un antibiotico più forte del solito.
Ha detto lei, l’omeopata.
Allora se proprio vogliamo fare una crociata, facciamola per il buon senso, o la competenza, l’osservazione, l’ascolto, la pazienza.
O ancora meglio contro le ideologie e le crociate.
E poi rispettiamo e informiamoci.
Io l’ho letta la famosa lettera al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, è scritta da medici, per medici, si fa un po’ fatica, ma vale la pena. Io non ci ho trovato nulla contro i vaccini, solo molta cautela e buon senso. Si chiede di indagare meglio gli effetti collaterali dei vaccini, e di considerare bene lo stato complessivo di salute prima di inocularli.
Loro hanno molto da perdere nel pubblicarla, rischiano di essere radiati.
Mi chiedo invece chi abbia da guadagnarci da queste crociate.
Mi chiedo chi valuterà bene lo stato di salute di tutti quei bambini che da qui a settembre si dovranno sorbire dodici vaccini, come si troverà il loro sistema immunitario alle prime influenze da vita comunitaria.
PS Per chi fosse interessato, qui oltralpe nel paese delle multinazionali farmaceutiche, i farmaci omeopatici e fitoterapici si trovano normalmente in farmacia, la pediatra di zona che tanto insiste per i vaccini, (che qui non sono obbligatori)papilloma e malattia delle zecche compresa, se può la tosse la cura con uno sciroppo al timo, ma se dura troppo, prescrive tre giorni, solo tre, di antibiotico.