Essere la madre di un eroe è un’occupazione impegnativa.
Soprattutto quando l’eroe si considera malato per quel che riguarda fare la doccia, mangiare la verdura e la frutta, sparecchiare, lavarsi i denti e mettere i vestiti sporchi nel bidone.
Sanissimo invece quando si tratta di giocare a pallone, magari anche pallamano, spruzzarsi con la pompa, andare nel giardino del vicino a recuperare la palla, fare lo sgambetto a suo fratello, fare tardi la sera, giocare senza limiti con l’Ipod, urlare a squarciagola e far gelare il sangue ai suoi parenti ancora scioccati.
La madre quindi si tramuta in sorvegliante carceraria e riesce a fare poco altro, tanto meno a scrivere.
Nel frattempo la vita va avanti a grandi passi, ecco una sintesi fotografica delle ultime due settimane:
- Monsieur B è felice: il suo amico E è ricomparso tra noi, roteando il decespugliatore; è stato cacciato dal nostro giardino dove minacciava le zucche; insieme i due hanno fatto grandi lavori di cui a noi sono giunti i rumori e due romantiche piante di ortensie negli orribili vasi accanto alla nostra porta, poi è sparito Monsieur B, si pensa verso il Marocco, con il camper. Ci restano le ortensie.
- Sono cominciati gli esami finali della scuola dell’obbligo. Bisogna passarli bene per andare al gymnase, altri tre anni e poi la maturità. Diciamo che dopo lo scritto di tedesco l’atmosfera si è rilassata e ci si è dati al raccolto. L’albero è pieno di ciliegie cattive. Almeno non potremo dire: braccia rubate all’agricoltura.
- Finalmente la stagione volge al bello. Ogni due giorni di pioggia ne abbiamo due di sole vero. Varrebbe la pena di stare in giardino a leggere tutti i pomeriggi. Sarebbe ancora meglio se il gatto Tempesta ci lasciasse usare la sua sdraio, ma lui è così sofferente che se qualcuno prova a sedercisi, lancia dei miagolii strazianti, finché non gli si cede il posto. Siamo giunti al compromesso di aprirne una solo per lui. Ora bisogna insegnargli a rimetterla a posto.
Per il resto mentre noi combattiamo fino all’ultimo metro per le promozioni, c’è chi è stato dichiarato ufficialmente bilingue dalla maestra e rischia il linciaggio da parte di fratello e sorella ogni volta che elenca i propri voti.
Il pater familias, in uno strano ribaltarsi di destini, questo mese è più in Italia che a casa. Noi ancora per un po’ non ci muoviamo, abbiamo una guarigione di cui occuparci.