Giovedì ho attraversato la pianura padana da est a ovest e varcato le Alpi da sud a nord. Breve sosta a Milano per apprezzarne la frescura.
Pensavo di fare la pipì e bere l’acqua buona sul passo del Sempione, ma per la prima volta nella mia vita ho messo la macchina sul treno tutta da sola, e ho fatto il confine in galleria come una signora, anche se ho considerato di usare la bottiglia di plastica per usi impropri.
Così ho tenuto sete e pipì, ché varcato il confine mi sembrava di essere arrivata, e tanto vale bere a casa. Invece il Vallese non finisce mai, e l’autostrada c’è solo a pezzi, questi simpaticoni la chiamano la Salerno-Reggio Calabria della Svizzera. E alla fine avevo le traveggole.
Poi il Millennium Falcon ha cominciato come previsto a perdere pezzi – non è dato che noi abbiamo una macchina a posto e presentabile, questa è già sembrata nuova per quasi tre mesi- troppa grazia.
Per fortuna si è trattato solo del frangisole, che si è abbattuto a ghigliottina mentre cercavo d’infilarci il biglietto dell’autostrada. Ovviamente era stato rappezzato con del nastro biadesivo che si è sciolto coi 37,5 gradi di Milano, ma non volevo strappare il filo elettrico che lo teneva appeso sghembo, così ho viaggiato col naso sul vetro e il frangisole in testa, che sembravo un vecchio signore di Pavia col cappello, e i camion non mi hanno dato pietà.
Ho pensato, Tanto vado verso nord, il sole non mi darà fastidio.
Invece era molto più verso ovest che nord, e andavamo verso il tramonto.
E i limiti continuavano a cambiare da 80 a 100, e quando sono passata e mi ha fatto la foto ho capito che lì non era a 80 e che forse mi ritireranno patente e permesso di soggiorno, ma soprattutto vedranno la mia foto col frangisole in testa.
E quando sono arrivata ero rinscemita dalle otto ore di guida col sole negli occhi, e ho trovato un marito rinscemito dalle otto ore di esami con gli studenti nelle orecchie.
Così come due rinscemiti abbiamo deciso che non ci saremmo mossi per tutto il finesettimana senza figli in questa casa carina che non riesco a sentir mia.
Poi a lui è preso un raptus di attivismo e ha deciso di riempire le buche del prato con il compost, e a me è preso un raptus di efficienza e ho deciso di fare il budget familiare in un foglio excel.
Così ora abitiamo in una stalla di cui sappiamo che a stento possiamo permetterci di pagare l’affitto.
Domani però andiamo insieme a portare i gatti in colonia, ovvero nella nostra casetta valsesiana, dove la faranno da padroni mentre noi riattraversiamo Alpi prima e Pianura Padana poi per recuperare figli sparsi.
Il frangisole è stato rabberciato, io sarò a Milano qualche giorno a rattoppare me con un passaggio dal parrucchiere e spero molti aperitivi da martedì a sabato.
Buone Vacanze a chi le fa