Da queste parti le cose stanno andando parecchio alla svelta.
Tipo quando si dice che basta mettersi nella giusta disposizione d’animo e poi l’universo provvede.
Ecco qui l’universo sembra provvedere piuttosto al trotto, e io fatico a tenergli dietro.
Direi che per ora sono quasi tutte buone notizie e non mi lamento, mi gira solo un po’ la testa, e mi ripeto careful what you wish for!
E mentre la testa mi gira, in casa mia s’infilano bambini da tutte le parti.
Così oltre ai pranzi scambiati del mercoledì, è arrivato il piccolo genio del martedì.
R ha sette anni ed è il quarto di una simpatica mamma scout.
R studia danza classica ed è appassionato di musei.
Settimana scorsa per la prima volta alla nostra tavola:
–Buona questa pasta, io amo la pasta, e adoro anche i musei.
–Ah, grazie, sono contenta che ti piaccia la mia pasta, vuoi anche un pezzetto di mozzarella speciale che abbiamo portato ieri dall’Italia?
–No grazie, non amo i formaggi, ma amo molto i musei, i miei preferiti sono il Louvre di Parigi e il Museo delle Cere di Londra.
–Accipicchia che bello, senti se non ti piace la mozzarella non so cosa darti di secondo, però sei fortunato con tutti i resti della festa del babbo ho fattto una torta.
–Che tipo di torta è?
–Coi pezzetti di cioccolato, ma prima dovete mangiare un po’ di frutta, abbiamo tanta scelta dall’Italia, uva, pesche, mele, pere,
– Non ho mai mangiato le pere, a voi piace Picasso?
–Bene, allora devi assolutamente assaggiare una di queste perine piccine molto sugose, comunque sì mi piace Picasso.
-Sai che sabato andiamo alla notte ai musei, vero mamma? (aggiunge mio figlio minore tentando di risollevare l’onore della famiglia appiattito su conversazioni gastronomiche) Tu ci vieni ?
–No, i miei genitori dicono che devo andare a letto alle nove, ma che mi porteranno alla giornata del patrimonio.
–Bene adesso se avete finito potete togliere i vostri piatti e tornare a scuola.
–Io non mi sento tanto tranquillo ad andare a scuola da solo perché una volta ho sbagliato strada e ho avuto paura. Posso guardare questo libro di pittura?
–Ma qui siamo molto vicini e poi non sei da solo, T è più grande di te e conosce bene la strada, la fa tutti i giorni. E ora non avete tempo di guardare il libro di pittura, magari la prossima volta.
E così sono sopravvissuta alla prima settimana.
Oggi:
-Ciao ragazzi, com’é andata?
–Mmh, buongiorno, è odore di riso?
–Sì ho fatto il riso.
–Mmh io adoro il riso, mia mamma me lo fa col pollo al curry che pizzica e a volte anche col sushi, ci sono ancora le pere?
–Ah buono a sapersi che ti piace il pollo al curry, anche io lo faccio spesso, e sì penso che ci siano ancora le pere.
– Noi siamo andati alla notte ai musei, tu ci sei venuto? (tò ciapa, che anche noi abbiamo una cultura anche se non siamo andati alla giornata del patrimonio)
-No, i miei genitori hanno detto che era tardi, ma voi cosa avete visto?
–Noi siamo stati alla Fondazione dell’Hermitage, e poi… ( ecco vedi che anche io mi ricordo il nome di un museo, mica che puoi impressionare mia mamma così impunemente)
–Io adoro l’Hermitage, sono andato con la classe ma poi mi sono fatto riportare dai miei genitori per vedere meglio, c’erano un sacco di Van Gogh e poi Monet e Manet, ma io ho preferito Sisley, e ho amato Delacroix, posso avere ancora pere?
– Poi noi siamo anche andati in un museo geniale, come si chiamava mamma? Arte brutta?
–Ah, bon sì, anche io volevo vederlo, ma mia mamma ha detto che era dell’arte marginale. (immagino la povera madre esausta al quarto museo)
-Invece era geniale, c’era uno che si era inventato un mondo fantastico e l’aveva disegnato per tutta la vita, ma tipo da quando era grande come noi fino da vecchio, aveva disegnato delle vere mappe di un paese finto e ora immagina come se tutta questa stanza fosse ricoperta di mappe attaccate una all’altra. Posssiamo andare a giocare?
–Sì bravi, andate magari in giardino.
–Noi preferiamo stare dentro a giocare ai musei.
A quel punto mi si è infilato giù dalle scale nella cantina/dispensa/lavanderia/tana del mostro.
– Che fai, hai bisogno di qualcosa?
–No sto giocando al museo delle cere.
–Tesoroo per favoree, vieni un po’ a vedere cosa fa il tuo amico in cantina?
–Mamma lui cerca informazioni sul duomo di Milano, perché a primavera vanno a Milano.
–Senti al posto di cercare informazioni sul Duomo di Milano nella mia cantina, vieni un momento qui che ti faccio vedere cosa fanno le mie amiche, si chiamaArt Stories e fa delle app proprio per i bambini come te a cui piacciono tanto i musei.
E ancora una volta, meno male che ci sono le amiche, e che le mie sono così brave.
Settimana prossima il castello!