Oggi comincio a raccontare una storia a puntate che comincia da me e arriva a tutti voi.
Chi mi legge da un po’ la conosce quasi tutta, ma la fine, o il nuovo inizio, è ancora da scrivere e mi piacerebbe farlo insieme.
La storia comincia tanti anni fa, più di venti.
C’era una volta una ragazza giovane e piena di sogni per la sua vita e per il mondo intero.
Pensava fosse suo dovere renderlo un posto migliore di come lo aveva trovato e le piaceva molto l’idea di passare la vita in questo compito.
Non sapeva ancora bene se si sarebbe imbarcata sulla Rainbow Warrior per salvare le balene, o avrebbe imbracciato una ruspa per liberare le spiagge e le golene del suo paese dal cemento abusivo che le soffocava.
Intanto studiava molto, perché era certa che quella fosse la via.
Se studi tanto e lavori ancora di più ce la farai, è il tuo dovere, pensava. E si schierava in prima fila in molte battaglie che le sembravano giuste, ci metteva tanto di quell’impegno che a volte rischiava di perdersi nelle vite degli altri.
Passava anche molto tempo con i bambini, lo faceva per lavoro, per raggranellare qualche soldo per i suoi viaggi, ma anche per passione, perché solo accanto ai bambini si sentiva veramente al suo posto. Coi bambini e ballando.
Poi un giorno la vita ha cominciato a correre, e in pochi mesi oltre ai sogni si è ritrovata in mano una laurea, ha vinto una borsa di studio nella sua città e mentre cercava di partire per mari lontani, ha incontrato una persona che (e quest’incontro meriterebbe un’altra storia) prima le ha regalato un melograno, poi sei bicchieri blu, e le ha detto:
–Ma perché questi bicchieri non li mettiamo qui, in questo armadio?
E così, come spesso succede alle ragazze, ha pensato che con lui si sentiva a casa, e che in fondo la vita è lunga e sarebbe potuta partire un altro giorno, magari sarebbero partiti insieme. E non ha spedito le domande per le borse di studio al di là dell’oceano.
E in un battibaleno ecco che il sogno universale del vestito bianco si è messo davanti alla Rainbow Warrior. E poco dopo, mentre spedivano le cartoline del loro matrimonio, scoprivano di avere così tanti amici in comune che era come se si conoscessero da sempre, non da pochi mesi.
E giovani e leggeri sono partiti per la loro unica vacanza da fidanzati. Una moto, due zaini, pochi soldi, la Grecia, un matrimonio che li aspettava al ritorno.
Poi su quella grande nave che non arrivava mai, la ragazza piena di sogni ha cominciato a stare male. Non aveva mai sofferto il mare e pensava di aver mangiato qualcosa di avariato. Così per due giorni non ha mangiato altro che cracker. Ed è scesa dalla nave una notte afosa a Patrasso. Ed è risalita in moto. Si è addormentata con la testa sul tavolino di un bar. Poi ha ripreso una nave più sgarrupata che non arrivava mai. E continuava a stare male.
…continua