sta andando così bene, che in questi giorni ha riempito ogni piega del blog.
La cosa mi rende tanto felice che non ho voglia di fare altro.
Era proprio quello che volevo, essere in tanti, essere insieme, e raccontarci storie.
E dopo un anno, una parola alla volta, sta cominciando a funzionare.
Grazie a tutti, e benvenuti a tutti quelli che vorranno aggiungersi.
Ora però mi fanno notare che sto trascurando una cosa importante, ed eccomi a rimediare:
fra poco in libreria non ci sarà solo lui,
di cui ho già detto e stradetto, qui, me lo sono covato per un sacco di tempo, e nasce dalla mia lunga storia della ragazza piena di sogni, che ho raccontato in tredici puntate…
Ma ci sarà anche una cosa tutta nuova, fresca fresca, nata la primavera scorsa dall’idea che Faccio Quello Che Posso si inventi oggetti che facciano stare bene genitori e figli.
È sempre di carta, perché amo i libri e ho una passione antica per i quaderni.
È un po’ dell’uno, un po’ dell’altro, cioè un po’ libro, perché io ci ho scritto e disegnato, un po’ quaderno perché c’è molto spazio per metterci del vostro.
L’ho fatto pensando ai piccoli, ma anche ai grandi.
L’ho chiamato album, perché ci vanno sia foto, sia disegni.
Mi sono immaginata una mamma e un papà che cominciano a raccogliere i ricordi del loro bambino, e poi man mano lasciano che sia lui a riempire gli spazi.
Ma anche una bambina curiosa che vuole scoprire da dove è venuta, allora si pone delle domande, e va a interrogare i grandi che la circondano.
O una ragazzina più grande che conserva ricordi delle sue vacanze preferite, mentre esplora le emozioni che cambiano con lei.
Ho pensato a quei bambini che un po’ abitano con la mamma, un po’ col papà, e hanno bisogno di tenere insieme i pezzi di quelli che sono, e di conservare le proprie radici e i propri sogni in un posto sicuro, da portare con sé.
Insomma ci ho messo molto di me, di come ero da piccola.
Ma anche tanto di tutti i bambini che ho incontrato.
Di quelli che magari non sono nati qui vicino, ma qui hanno trovato la famiglia che li voleva da sempre.
Oppure hanno una famiglia di molti colori e fanno fatica a riconoscersi nei libri tutti azzurri o rosa.
L’ho fatto con nel cuore i bambini a cui piace scrivere, disegnare, tagliare e appiccicare.
Con l’attenzione a quelli che amano restare dentro le linee, e a quelli che vogliono superare i confini.
C’è posto per tutti, persino per il mio più piccolo che mi ha detto:
– Mamma scusa se te lo dico ma questo laboratorio non è molto divertente, ai tipi come me e ai miei amici piace giocare a calcio, oppure fare i laboratori dell’università dove costruisci dei robot veri.
Poi però rimane incantato ad ascoltare le storie di quando lui e i suoi fratelli erano piccini.
Eccolo qui, si chiama #raccontiamoinsieme la Mia Storia,