Abbiamo voglia di primavera…

Alessandra Spada, watercolor, spring

Qui dalle parti di Faccio Quello Che Posso c’è un sacco di voglia di primavera.

Siamo piene di idee e di storie da raccontare.
La nostra vivace redazione cultura si sta arricchendo di giovani critici letterari.
Ci arrivano storie di scuola e di villaggi vicini e lontani.
Abbiamo letture da condividere.
Sorprese primaverili e frizzanti.
La nostra piccola comunità sta facendo dei pensieri e organizzando cene.
Ci piace immaginare che FQCP sia un luogo sempre più accogliente in cui raccontarsi storie, che siano spontanee e sincere.

Ma con il sole che sorge prima, ci è venuta anche voglia di esplorare.
Di andare a cercare storie d’amore, quotidiano e non.
Per guardare meglio le infinite forme della felicità, che ci sono vicine, come diceva una canzone di quando ero piccola dietro una foglia, lungo la via…

Nell’attesa, io mi consolo con gli acquerelli, perché qui la primavera non vuol proprio arrivare…
Pensavo che l’autunno oltralpe sarebbe stata la stagione più dura, ma in confronto alla primavera che non arriva, non era nulla.

La natura in realtà è in grande attività, uccellini che si danno un gran daffare per la gioia di Vento e Tempesta, le giornate si allungano, gli alberi hanno le gemme, il prato del vicino è pieno di margherite – il nostro di solchi dei tacchetti da calcio – narcisi e crochi spuntano tutto intorno a noi e nel vaso vicino all’ingresso fanno capolino dei tulipani lasciatici in dono dai precedenti inquilini.

I miei tentativi di rituali stagionali si scontrano però con la realtà. Giovedì vedo il sole spuntare e annuncio garrula:
– oggi ti accompagno a scuola, vado alla posta e a fare una bella corsa per rimettermi in forma!

Fatti i duecento metri fino alla posta, il gelo mi era già penetrato nell’anima, avevo dimenticato quante dita possiedo, le orecchie imploravano pietà, le gambe protette dalle riserve di adipe invernale procedevano spedite, ma dopo venti minuti di sofferenza il coraggio è venuto meno, ho preso la via di casa, sotto lo sguardo sornione del Monte Bianco, e ho acceso il camino.

Sabato ci ho riprovato:
– è ora di fare giardinaggio! Andiamo a comprare le piantine aromatiche e facciamo un orto! Prendiamo anche i semi per il prato, che così siamo la vergogna del vicinato.

Arrivata al vicino negozio dove si trova tutto,- il succo di mele locali, zucchero per fare le marmellate, calzettoni per il gelo, cibo per cani, gatti, cavalli, conigli, slitte, legna da ardere, svariati tipi di guanti da giardino, diversi bidoni per il compost, alcuni trattori, molti tagliaerba – la delusione mi assale: neanche una piantina, non una primula, un rosmarino, non parliamo del basilico, neanche in semi…
Perché qui, a marzo fa ancora freddo!
Infatti abbiamo fatto ancora in tempo a svegliarci sotto la bufera di neve e quelli del consorzio, che la sanno lunga, non hanno ancora l’assortimento primaverile. Per consolarci siamo tornati a casa con un fiammante tagliaerba assolutamente sproporzionato alla misura del nostro prato.

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