– Io esco, devo accompagnare tua sorella dall’oculista e tuo fratello a lezione di musica. Potrebbe chiamare una persona che mi cerca per Faccio Quello Che Posso. Per favore rispondi, e…
– Sì, sì certo dico che sono il figlio, quello bello e intelligente, che mi dovrai dedicare qualche centinaio di pagine nel blog, vai, vai serena ci penso io.
Ecco, ultimamente stavamo sprofondando nelle spire della malinconia autunnale.
Su di essa si appoggiava inesorabile la nostalgia dopo un lungo weekend a casa, e come macigni piombavano gli inevitabili malumori adolescenziali, aggravati da una scuola troppo poliglotta per essere facile.
Vista la malaparata, e sentendomi trascinare verso il fondo – davvero è difficile riequilibrare la bilancia dell’allegria quando anche io vorrei essere altrove- ho deciso di rispolverare la mia scatola delle pozioni.
Tanti anni fa, quando facevo fatica a sopravvivere al mio lutto, le ho provate un po’ tutte, tra cui un bellissimo corso di formazione sui Fiori di Bach.
La persona che mi ha insegnato era una donna molto speciale.
Per nulla freak, una solida signora della Milano super bene, che minuta e piccina aveva messo al mondo quattro figli enormi, che le avevano dato parecchie preoccupazioni.
E così lei, tra un impegno di volontariato e una cena in società, aveva imparato questa magia tutta inglese, andando a studiare nella casetta di Edward Bach vicino a Oxford.
Con grande affetto e empatia mi ha trasmesso il suo sapere ed è stata così importante per me in quel momento, che non mi sono mai posta troppe domande.
In fondo alla magia non si chiede.
Dopo due settimane dall’inizio del corso io ero incinta.
Il mese successivo mia madre mi ha portato da Londra la scatola delle pozioni.
Da allora sperimento sui miei cari. Ogni volta col sospetto che non serva a nulla, ma male non fa, e comunque è divertente.
Poi ogni tanto rimango di stucco.
La settimana scorsa era stata nervosa, si aggiravano tutti mogi e ritrovavano energia solo per beccarsi tra loro. Io sognavo di partire da sola.
Domenica ho fatto una boccetta di pozione per ciascuno.
Lunedì mi sono svegliata con un adolescente sorridente e spiritoso, che si preparava con determinazione al prossimo dettato di francese.
La mia ragazzina in bocciolo ha accettato di buon grado la notizia di dover mettere gli occhiali, e si aggirava per casa spaventando i fratelli con le sue pupille dilatate dall’atropina.
La sera è scesa a tavola con gli occhiali fucsia a specchio, perché la luce le dava fastidio.
La sua aria da rock star ha dato il via al fratello minore e la cena si è trasformata in un cabaret un po’ jazzato.
– Ragazzi per favore guardate se c’è tutto in tavola.
– Certo madre cosa credi noi siamo perfetti.
– Buono a sapersi. Ecco qui, il pollo ve lo dividete, poi c’è il cous cous o il riso e per te un po’ di pasta senza glutine avanzata da scaldare. E mangiate anche un po’ di verdura.
– Il caffè dice al cappuccino: “hai capito?”
– No ma dai adesso comincia con le barzellette!?
– E poi quella te l’ho raccontata io.
– Io comunque voglio andare alla mostra mercato di Novegro, e non siamo mai a Milano nei giorni giusti.
– Vedo tutto fluo.
– ” No”, “Allora vuol dire che non mi sono espresso bene!”
– Beh guarda quando è a febbraio, puoi anche prendere un treno e andarci da solo.
– Ma domani a scuola ho il test di francese come faccio se non ci vedo niente?
– Cervello e scemo sono in macchina..
– No! Vi prego spegnetelo!
– Scusa ma tu cosa devi andare a cercare a Novegro?
– La mamma della mia compagna G. fa dei gioielli che vende per natale, posso andarci?
– Parcheggiano la macchina in seconda fila. Cervello scende e va al bar..
– Ma scusa tu dove le senti ste barzellette, che a scuola parlate in francese?
– L’ultima volta c’era una bmw da enduro…
– Le legge sull’enigmistica.
– Ah quindi staresti mettendo via i soldi per la moto?
– Cioè quando occupi il bagno per quarantacinque minuti stai leggendo le barzellette?
– Hai voglia a mettere via soldi per quella, costerà cinque sei mila euro. E non la puoi guidare fino a ventun’anni.
– Ma ti senti credibile con quegli occhiali?!
– Meno male un problema in meno.
– Arriva il vigile e dice ” ma non hai visto che la macchina è sulle strisce? Sei scemo?”
– Ma guarda a furia di barzellette non hai mangiato nulla!
– Cosa vuoi è nato il 29 settembre, non mette la camicia di forza alle pentole a pressione, e non suona ancora su una nave, ma si porta avanti con le barzellette.
– Se volete posso farvene una rap.
Alla fine le barzellette saranno state almeno una dozzina, non abbiamo finito neanche un discorso, la moto enduro è lontana all’orizzonte, ma soprattutto io non mi ricordo quale pozione ho messo nelle boccette. E non posso replicare.