Primo dicembre

finestraOggi è il primo dicembre e ci apprestiamo a festeggiare il secondo natale da emigrati.
Viene spontaneo fare qualche bilancio.

L’anno scorso di questi tempi eravamo appena arrivati, piuttosto frastornati, molto nostalgici, ancora indecisi sulla nostra sorte anche un po’ spaventati.

Avevamo una bella casetta, fresca d’imbiancatura, in cui stavamo un po’ strettini ma ci piaceva, anche per riscaldarci a vicenda, il cuore, perché per il resto l’impianto svizzero produceva una sauna e noi non sapevamo regolarlo.
Non avevamo un tavolo da pranzo, mangiavamo in cucina e non potevamo invitare nessuno a sedere. Io lavoravo in soggiorno, e non avevo un attimo di silenzio. Desideravamo molto una porta da calcio e non capivamo quasi nulla delle circolari scolastiche, l’assicurazione sanitaria, i bus, le vaccinazioni,, la pattumiera. Avevamo qualche conoscenza, bozzolo d’amicizia, ma in generale eravamo piuttosto tristi anche se sapevamo di essere fortunati. Ci rendevano però felici la squadra di calcio e l’idea di avere un giardino.

Ora ogni angolo della nostra casetta è riempito del nostro caos, spesso della nostra sporcizia, ma noi ci mettiamo sopra le lucine di Natale.
Dentro stiamo veramente stretti, anche perché siamo tutti cresciuti, anche quelli che non avrebbero dovuto.
La pattumiera non ha quasi più segreti, anche se ancora non c’è entusiasmo nei turni di smaltimento.
Rimane misteriosa la questione delle foglie secche, come si trasportino in discarica se non si possiede né trattore né camionette, non si sa, abbiamo già fatto una macchinata piena di sacchi abbassando i sedili, ma il ciliegio non sembra essersene accorto.
gardenIl giardino ha preso completamente il sopravvento e ha perso parte della poesia, anche se ci ha regalato ottimi frutti. Forse al prossimo giro sceglieremmo una casa accanto a un bel giardino di cui si occupa il vicino, o in un paese dove un giardiniere non costa al minuto come un avvocato. Ma son tutte lezioni di vita e spesso realizzare i propri sogni costa duro lavoro. Abbiam voluto il giardino…

Ci sembrebbe anche giusto cercare una casa più economica, un po’ meno giardino, mezza stanza in più.
Ma al momento, per restituire questa al padrone di casa secondo gli standard svizzeri, dovremmo praticamente ricostruirla, cade quindi ogni ipotesi di risparmio.
E poi finché abbiamo sulla porta di casa la fermata dell’autobus che va a scuola, non c’è gara, non ne troviamo una migliore, anche se stiamo stretti.
Intanto abbiamo guadagnato un bellissimo tavolo da pranzo ovale, allungabile, e intorno ci abbiamo messo già qualche piacevole ricordo.
La pizza posttrump di consolazione degli amici americani rimarrà nelle nostre memorie.
Io ho una bellissima scrivania incastrata tra la scala e il tetto e qualche mattina ho anche due ore di silenzio.

C’è chi ha cambiato classe, chi scuola, chi non ha cambiato e avrebbe voluto, e chi ha trovato la migliore classe della sua vita.
Chi invece non si trova così male, ma nel cuore ha per sempre la 1B.
C’è poi chi pensa già all’anno all’estero, il che mi fa pensare che forse non sia così all’estero qui.
Ormai, volenti o nolenti, tutti studiamo anche il tedesco, per quanto con risultati alterni.
Il francese scorre fluido, anche se l’analisi logica è tutta diversa e rimane un altro mistero insondabile. Con la loro mania degli acronimi è impossibile sapere come si chiama un complemento, e CVD, CVI, GN per noi restano sigle di partito.
Finito l’anno d’inserimento scolastico, sono scaduti tutti i privilegi, così siamo liberi di sperimentare creativamente tutto l’arco dei voti dall’1/6 al 6/6, e ci applichiamo con metodo.
Di sicuro ne usciremo più flessibili e impareremo a gestire le sconfitte.
Per ora il nostro lavoro è essere promossi e portarci a casa tutte queste nuove lingue, poi si vedrà.

compleanno15Sotto questo tetto abbiamo ormai festeggiato nove compleanni, alcuni piuttosto importanti.
Abbiamo sempre rispettato la nostra tradizione di svegliare il festeggiato all’alba con le candeline.
Ma ci sono state alcune importanti innovazioni, come la caccia al tesoro nel parco o festeggiare passando la notte in uno chalet con un gruppo di amici scout.

tempesta the catIntanto senza dubbio, quelli che hanno vinto la lotteria, sono i gatti Vento e Tempesta, che vivono una gaudente vita selvaggia di notte e si ritirano a dormire sul divano di giorno. Per loro le umane questioni di proprietà fondiaria non esistono, loro sono padroni di tutta piazza compreso il municipio. Nelle serate di consiglio comunale salgono sui gradini dell’ufficio del sindaco e partecipano alla discussione dalla finestra. Mi aspetto che ottengano il diritto di voto prima di noi.

 

Ma quello che mi ha portato le sorprese più inattese è stato Faccio Quello Che Posso. In un anno mi ha regalato dei bellissimi incontri, fatto trovare delle persone meravigliose, intravvedere possibilità che non avevo immaginato, accompagnata al di là della nostalgia, perché sono convinta che mi riporterà a casa.

Da settimana prossima spero di poter condividere parte delle novità in arrivo, il 2017 ne porterà delle belle…

Comunque domani torniamo a casa per un lungo fine settimana, ché i regali si trovano in Italia.

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