La bizzarria di Monsieur B è per noi imprevedibile. Il nostro padrone di casa dall’età indefinibile tra i sessanta e i cento anni, ha umore e carattere che sfuggono alle nostre capacità d’interpretazione. Noi abbiamo davvero bisogno di andare d’accordo con lui.
Non ci possiamo permettere che ci ritenga inquilini sgraditi.
Già la nostra composizione familiare, tre figli, due gatti, unite alla caotica chiassosità nostrana, il prato incolto, le urla in giardino, l’incostanza nello spazzare le foglie dalla strada e il caos nelle nostre aiuole, ci pongono fuori dai canoni elevetici di buoni cittadini.
Se poi il padrone di casa si dovesse lamentare di noi saremmo nei guai. Per questo abbiamo sempre cercato di dargli il minor disturbo possibile e di assecondare i suoi umori.
Solo che questi ultimi sono per noi incomprensibili.
Quando a solo sei mesi dal nostro arrivo in una giornata nera per la tecnologia si è rotta la lavastoviglie, ci abbiamo messo un po’ per trovare il coraggio di dirlo a Monsieur B. e lui ci ha messo circa un mese a sostituirla, provando prima a rifilarcene una vintage che nessun tecnico ha voluto installare.
Quando due mesi fa ci ha affittato i fondamentali 30mq di là dal cortile, lui è partito per il Brasile e noi siamo rimasti con due nuove stanze, ma senza riscaldamento, per un mese.
Per questo ci siamo ben guardati dal lamentarci dell’asciugatrice parecchio sgarella, l’abbiamo più volte ripulita, e il pater familias dimostrando una pazienza che non ha con gli umani ha varie volte smontato e lavato i filtri.
Ma due settimane fa abbiamo dovuto arrenderci, è davvero rotta.
Stavolta però dalla nostra è arrivato il sole, e il mio giovane capo squadriglia ha improvvisato un efficiente sistema di fili per stendere, che hanno anche trasformato il giardino in campo di pallavolo.
Pensavamo di tirare così fino all’autunno, ma ieri mentre tornavamo con la spesa e mio marito stava partendo per l’Italia, abbiamo incontrato Monsieur B sulla porta di casa, e gli abbiamo posto la questione, pensando che con i suoi tempi per settembre avremmo risolto.
Oggi a ora di pranzo mio figlio vede Monsieur B. appoggiato all’albero in piazza, che parla da solo.
–Mamma mi sa che Monsieur B è andato via di testa.
– No dai, ti prego che se muore poi arrivano gli eredi dal Marocco e dal Brasile e ci sfrattano.
Suona il campanello.
–Bonjour Madame, stavo guardando per la sua asciugatrice…
– Ah, caspita, grazie mille! (chiedeva all’albero?)
-Ma credo che qui non ci passino con il camion.
Lui se n’è andato, ma io ho capito che dovevo affrontare Alien.
La stanza dove giace l’asciugatrice rotta è l’unico ripostiglio, deposito, dispensa, guardaroba della casa.
Non è grande, ma noi oltre alla caldaia, lo scaldabagno, lavatrice, asciugatrice e l’armadio a quattro ante che c’erano già, ci abbiamo messo un frigorifero di scorta, un altro armadio a tre ante, le scarpe di tutta la famiglia, le scorte di cibo dall’Italia, gli zaini degli scout, gli attrezzi e le lampadine.
Ora per far uscire la macchina rotta e far entrare una nuova ho dovuto sgomberare tutto questo. E uscirne viva in tempo per andare alla lezione di piano.
Mentre mi preparavo per uscire, la macchina di Monsieur B imbocca a gran velocità la via di casa, con un’asciugatrice sul tetto.
– Bonjour Madame, e voilà la nuova asciugatrice!
– Voilà veramente Monsieur B, ma mio marito non c’è, come facciamo a scaricarla dal tetto e portarla in casa?
– Questo è un problema.
–Allora Monsieur B, io tra due minuti devo essere a prendere mio figlio a scuola, torno fra un’ora e cerchiamo una soluzione.
La soluzione è arrivata alle cinque e mezza sotto forma di Salvatore, che come promesso da Monsieur B, è davvero molto muscoloso, ma non ha il know how necessario per collegare la nuova macchina alla rete elettrica, e per questo telefona a casa.
–Checcistà Vicienzo? Pecché io sto cca da Monsieur B eccistà una machina che è branciata evvà debranciata per abbranciare quella nuova.
Quindi con tempi partenopei Salvatore e suo figlio Vicienzo alle nove sono arrivati alla nostra porta e hanno abbranciato un’astronave che dovrà occuparsi dei nostri panni.
Ha talmente tanti comandi che forse prenderemo il volo, o magari fa anche il caffè.
Ma Monsieur B era felice come un bambino col nuovo giocattolo:
– Questa Madame è una buona macchina! Fabbricazione svizzera!
E installazione partenopea avrei voluto aggiungere, ma se è contento lei Monsieur B, noi siamo tutti felici.
Dovrò solo trovare il modo di dirgli che venerdì il forno ci ha mollati a metà della pizza.